lunedì 11 aprile 2011

CALABRIA - SANTA SEVERINA, LA NAVE DI PIETRA

*Quella di Santa Severina*, supportata com'è da mille documenti, Bolle
Papali, Novelle imperiali, resoconti di campagne militari e tanto altro
ancora, è¨ Storia Vera, non racconto, o leggenda.

Il suo castello è certamente il documento storico più importante e nelle sue
mura sono stratificati più di mille anni di storia, dal *Kastron* bizantino,
alla residenza gentilizia del XVIII° e XIX° secolo.

Santa Severina fu una pedina fondamentale delle terre bizantine d'Occidente
e testimonia l'appartenenza di quella gran parte dell'Italia Meridionale a
quel grande organismo politico e amministrativo che fu l'Impero Romano
d'Oriente. Dunque, fu testimone di una romanità  orientale che, in Occidente,
sopravvisse per un altro mezzo millennio, al crollo del mondo classico.



Normanno è il suo castello, poi Svevo e Angioino. Inizia contemporaneamente
il graduale cambiamento degli ordinamenti civili e militari, ed inizia una
nuova Storia, che assegna a Santa Severina un diverso ed importante ruolo
che, nel Basso Medioevo, la vedrà  cittò  demaniale, sede di libera
Università, con la possibilità di eleggere liberamente i suoi magistrati.

Alla fine del XV° secolo, alle soglie del vicereame, Santa Severina, perde
queste prerogative, pur battendosi aspramente per conservarle. Il resto è¨ la
Storia di un feudo che appartenne ai Carafa, ai Ruffo, agli Sculco ed infine
ai Grutter, che lo conservarono fino al 1806 quando, Gioacchino Murat, abolì¬
la feudalità  nell'Italia Meridionale. Da quel momento, la sua storia, è¨
quella di un piccolo centro del Sud dell'Italia, con un grande passato,
sancito da quei documenti che lo testimonieranno per sempre.

*Ogni sera*, di ogni giorno dell'anno, l'addetto incaricato, impiega oltre
mezz'ora per chiudere tutte le finestre di questo imponente maniero. Mille
anni di Storia, e anche di più, racchiusi nei diecimila metri quadrati di
questo castello museo, uno dei meglio conservati dell'intero Meridione,
dentro il quale si sono succedute le dominazioni dei Bizantini, Normanni,
Svevi, Angioini e Aragonesi, che hanno lasciato profondi segni del loro
passaggio. Un esempio più unico che raro.

*Santa Severina*, inclusa nel Club I Borghi Più Belli d'Italia, appare al
visitatore già  da lontano come una portaerei quando, lasciata la SS 107, ci
si avvia verso il colle sul quale essa sorge.

Per salire, bisogna lasciare la direttrice che collega Crotone a Paola,
all'altezza della deviazione del ponte sul Neto. Lo Jonio è¨ a brevissima
distanza e la Sila, con le sue boscaglie di pini, le piste da sci ancora
innevate, altrettanto. Il primo impatto con la Storia, una volta entrati
nell'abitato, è con la chiesa bizantina di Santa Filomena, caratteristica
per la sua piccola cupola e, poco oltre, una lapide circondata da una
coloratissima bouganwille, annuncia l'Agorà della Sapienza Mediterranea.

La piazza è¨ ben curata e accogliente; da una parte c'è il castello, dall'altra la chiesa diocesana, antica sede Arcivescovile e anche Museo Diocesano.
 Il Potere Spirituale contrapposto al Potere Temporale.

La visita richiede attenzione ed almeno mezza giornata di tempo, per
visitare ogni angolo di questo grande edificio. In alcune sale, combinati in
un ordine storico, sono esposti preziosi reperti museali, ritrovati durante
i lavori di scavo e restauro, mentre in altri saloni, oltre agli affreschi e
ad altri residui gentilizi d'epoca, è possibile ammirare mostre di pittura,
che si susseguono tutto l'anno. Altra visita da non perdere, una volta
giunti a Santa Severina, perchè è un compendio prezioso, è quella al *Museo*
*Diocesano*, esattamente di fronte al castello, dove sono conservati
preziosi manoscritti medievali, opere letterarie d'antica fattura e cimeli
religiosi. Particolarmente affascinante il Salone degli Stemmi.

*Infobox*

Nei mesi estivi, da maggio a settembre, il traffico automobilistico è¨
interdetto a tutti; per salire all'antico borgo, è necessario lasciare
l'auto al parcheggio ed utilizzare l'apposito servizio navetta.**

Il borgo medievale si trova non distante dalla direttrice Jonica, Taranto/Reggio Calabria, a 30 chilometri da Crotone e a 90 chilometri dall'uscita di Cosenza, sull'Autosole. L'aeroporto più vicino, il Sant'Anna di Crotone
*Per una sosta golosa *a Santa Severina, suggerisco la *Locanda Del
Re*, un locale raffinato ma non pretenzioso, situato proprio sotto il
castello, per degustare le prelibatezze gastronomiche di Ciccio. Una di
queste, i *cavatelli del Marchesato*, è una ricetta medievale, recuperata da
Vittorio Sgarbi che Ciccio ripropone con l'aggiunta del pomodoro, allora
ancora sconosciuto in Europa.http://www.calabriando.it/index.php?option=com_content&view=article&id=48:conoscere-la-qcosta-dei-borghi-antichiq&catid=34:programmi&Itemid=59

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